Fammi una lista di tutte le persone e di tutti i luoghi coinvolti nel matrimonio di Bezos secondo questo articolo:
All’aeroporto di Venezia sono atterrati i primi jet messi a disposizione da Jeff Bezos, proprietario di Amazon (oltre che del Washington Post e dell’azienda spaziale Blue Origin), per portare in Italia i circa 200 invitati al suo matrimonio con la giornalista Lauren Sanchez. Da settimane i giornali di tutto il mondo seguono le vicende attorno a questo matrimonio, in parte per cercare di violare la riservatezza chiesta e ottenuta dalla coppia e per le moltissime celebrità tra gli invitati, in parte per le proteste organizzate da gruppi e comitati che accusano Bezos di aver occupato la città e di averla affittata come se fosse un parco giochi a suo uso e consumo.
Se una parte delle contestazioni è legata allo stesso Bezos, che è uno degli uomini più ricchi del pianeta e fondatore di un’azienda dalle molte pratiche controverse, e alla fragilità di Venezia aggravata dal turismo e dalla sovraesposizione mediatica, un’altra parte è legata al matrimonio in sé. Ma al contrario di altri casi in cui persone molto ricche hanno affittato spazi normalmente indisponibili ai privati o bloccato strade e piazze, l’amministrazione di Venezia ha precisato più volte che non ci saranno stravolgimenti per la viabilità e non saranno chiuse piazze o altri spazi pubblici. Gli spazi prenotati per il matrimonio di Bezos vengono normalmente affittati a privati per eventi aziendali, mostre e convegni.
Nonostante la presenza di molti giornalisti, negli ultimi giorni sono stati diffusi solo pochi dettagli sui festeggiamenti che – questo si sa – dureranno cinque giorni, dal 25 al 29 giugno. C’è molta discrezione sulle cerimonie e sui luoghi dove si terranno, anche per garantire le misure di sicurezza imposte dalla prefettura di Venezia, da tempo coinvolta poiché al matrimonio parteciperanno alcune tra le persone più ricche, influenti e famose al mondo.
La notizia del matrimonio di Bezos e Sanchez, infatti, era rimasta segreta fino all’invio dei primi inviti ufficiali a familiari e amici. Il primo giornalista a pubblicarla è stato Dylan Byers, reporter di Puck, giornale statunitense specializzato in economia, media e tecnologia. Era il 22 marzo.
Bezos e Sanchez al gala amfAR di Cap d’Antibes, in Francia, il 22 maggio 2025 (Dave Benett/amfAR/Getty Images for amfAR)
Da allora hanno iniziato a circolare ipotesi sull’organizzazione e soprattutto sulla lista degli invitati, che non è mai stata confermata. Secondo le informazioni raccolte da diversi giornali, al matrimonio parteciperanno tra gli altri il fondatore di Microsoft Bill Gates, la presentatrice televisiva Oprah Winfrey, la cantante e attrice Lady Gaga, l’attrice Eva Longoria, l’attore Orlando Bloom, la modella Karlie Kloss, l’imprenditore Joshua Kushner, la modella e attrice Camila Morrone, la stilista Diane von Fürstenberg e il marito Barry Diller, il produttore cinematografico Brian Grazer.
Dovrebbe esserci anche Ivanka Trump, figlia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il marito Jared Kushner. Ma la lista dei possibili partecipanti è molto più lunga e annovera anche i cantanti Elton John e Mick Jagger, Jay-Z e Beyoncé.
Gli ospiti alloggeranno in cinque alberghi tra cui l’Aman Venice, a 5 stelle categoria “lusso”, dove nel 2014 si sposarono l’attore George Clooney e l’avvocata Amal Alamuddin. L’Aman Venice ospiterà Bezos e Sanchez e i loro familiari più stretti. Tutti gli altri invitati si divideranno tra il Gritti Palace, il Danieli, il Belmond Hotel Cipriani e il St. Regis Venice, dei quali sono state prenotate tutte le stanze.
Sulla scelta di isole, palazzi e giardini dove si terranno cerimonie e feste ci sono state molte polemiche.
Una delle prime feste sarà a Villa Baslini, sull’isola di San Giovanni Evangelista, collegata all’isola di Torcello da un piccolo ponte. La villa è l’unico edificio rimasto intatto del monastero di San Giovanni Evangelista costruito prima dell’anno mille, distrutto definitivamente in epoca napoleonica; era la foresteria del convento. La festa si terrà in giardino. Tra le ipotesi dei giornali – non si sa quanto fondate e quanto spericolate – si parla di un pigiama party e uno schiuma party.
La cerimonia delle nozze è prevista venerdì 27 giugno sull’isola di San Giorgio Maggiore, di fronte a piazza San Marco, secondo informazioni trapelate e mai confermate ufficialmente. Nei giorni scorsi sono stati segnalati lavori di preparazione nei chiostri gestiti dalla fondazione Giorgio Cini e nel teatro Verde, un anfiteatro all’aperto che può ospitare fino a 1.500 persone restaurato tra il 2021 e il 2022. È proprio qui che Bezos e Sanchez dovrebbero scambiarsi le promesse durante una cerimonia non religiosa. La giornata dovrebbe concludersi con dei fuochi artificiali.
Tutte le persone che stanno lavorando all’allestimento e quelle che lavoreranno durante le cerimonie, le feste, i pranzi e le cene non potranno portare smartphone con sé e hanno dovuto firmare un accordo di riservatezza.
Il ricevimento dovrebbe tenersi sabato 28 giugno nei capannoni storici dell’Arsenale, in particolare nella zona delle Tese, un antico complesso di cantieri navali che si trova nella zona più orientale di Venezia. L’Arsenale è completamente circondato da mura, quindi più isolato e controllabile rispetto al primo palazzo scelto dall’organizzazione, la Scuola Grande della Misericordia nel sestiere di Cannaregio. Il cambio è stato confermato all’inizio della settimana, dopo l’annuncio di una manifestazione organizzata dal comitato “No space for Bezos”, sabato 28 proprio a Cannaregio.
Nelle ultime settimane la scelta della Scuola Grande della Misericordia aveva generato dubbi relativi a un possibile conflitto di interesse del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, fondatore e proprietario dell’agenzia per il lavoro Umana. Nel 2009 il comune di Venezia assegnò la gestione della Scuola Grande della Misericordia a Umana per 40 anni nell’ambito di un progetto per finanziare la ristrutturazione del palazzo, in cambio della possibilità di gestire e affittare questo bene pubblico.
Brugnaro si è occupato direttamente delle sue aziende fino al 2017, quando nel tentativo di risolvere il suo conflitto di interessi ha messo le azioni delle sue aziende nelle mani di un blind trust, cioè un gruppo di amministratori che le gestisce senza informare il sindaco delle scelte, con sede a New York.
Luigi Brugnaro risponde ai giornalisti in piazza San Marco, il 12 giugno 2025 (AP Photo/Luca Bruno)
Gli attivisti però protestano anche per la facilità con cui Bezos ha ottenuto molti spazi della città. Tommaso Cacciari, nipote del già sindaco Massimo e portavoce del comitato, ha spiegato che le contestazioni non sono contro il matrimonio in sé, ma contro «l’arroganza con cui questo tecno feudatario tratta la nostra città». Cacciari ha poi aggiunto che l’obiettivo del comitato è «difendere la dignità di Venezia che non può fare da sfondo a una persona che sfrutta i lavoratori, appoggia Trump e occupa di fatto la città».
Lunedì mattina una decina di attivisti e attiviste di Greenpeace Italia e di un collettivo inglese, Everyone Hates Elon, ha steso uno striscione di 400 metri quadrati in piazza San Marco. Sullo striscione c’era scritto: «If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax», cioè «se puoi affittare Venezia per il tuo matrimonio, allora puoi pagare più tasse».
Bezos, sostiene Greenpeace, «incarna un modello economico e sociale che ci sta conducendo al collasso. Sempre più spesso l’ingiustizia sociale viaggia di pari passo con quella climatica: da una parte l’arroganza di pochi miliardari che hanno stili di vita devastanti per il pianeta, dall’altra tutte le persone che subiscono quotidianamente i danni della crisi ambientale».
Martedì quattro attivisti di Extinction Rebellion travestiti da Robin Hood si sono arrampicati su una gru di fronte all’hotel Danieli, in Riva degli Schiavoni, e hanno appeso uno striscione con disegnato il Robin Hood di Walt Disney e la scritta “Tassare i ricchi per ridare al pianeta”. Gli attivisti sostengono che senza queste mobilitazioni sui giornali si sarebbe parlato di questo matrimonio solo per il lusso, i VIP e i pettegolezzi, mentre le proteste hanno fatto discutere della «oscena ricchezza che permette a un uomo di affittare una città».
Sia il sindaco Luigi Brugnaro che il presidente del Veneto Luca Zaia hanno criticato le proteste, e non solo perché Bezos non ha “affittato la città”. Il matrimonio, hanno detto in più occasioni, è un’occasione di visibilità e prestigio per Venezia. «La comunicazione che è stata fatta in questi giorni è di una minoranza, è il rumore di una pianta che cade rispetto a una foresta che cresce», ha detto Zaia, preoccupato che le proteste possano avere conseguenze sull’organizzazione di altri eventi. «Qualche altro vip, vedendo tutte queste scene, deciderà di andare a Saint-Tropez, o a Parigi, o a Montecarlo. Bezos viene a Venezia e so che ha fatto delle donazioni. Spero sia un invito alla filantropia internazionale, la città ne ha bisogno».
Bezos e Sanchez hanno donato un milione di euro per le attività del consorzio scientifico Corila, che fa ricerca sull’ambiente della laguna e di cui fanno parte l’università Cà Foscari, lo Iuav, il CNR e l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale. L’elargizione, è la motivazione espressa da Bezos, è a favore delle attività di ricerca del consorzio «che contribuiscono a preservare Venezia per le prossime generazioni». Il Corriere della Sera ha scritto che saranno fatte donazioni anche all’ufficio veneziano dell’UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale cittadino e alla Venice International University, centro internazionale di formazione per la ricerca di soluzioni sostenibili per la laguna.
Anche sulle donazioni ci sono state critiche. Marco Balich, veneziano e organizzatore di grandi eventi tra cui la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026, in un’intervista alla Stampa ha detto che il sindaco di Venezia non dovrebbe accontentarsi «dell’elemosina» di Bezos a qualche ente benefico. Anche perché, sostiene Balich, Venezia non ha bisogno di pubblicità visto che è sempre piena di iniziative e turisti: «Io penso che Venezia non vada banalizzata. Chi vuole fare qualcosa a Venezia deve misurarsi con la sua grandezza e la sua fragilità. Bisogna comprendere questo miracolo sull’acqua e portare il proprio contributo, come fanno tante persone e associazioni che fanno un bellissimo lavoro di salvaguardia, palazzo dopo palazzo, remiera dopo remiera, mantenendo Venezia il posto speciale che è».